Questa sera in aula è intervenuto Ministro Alfano per informare il parlamento sugli scontri avvenuti ieri tra lavoratori della Thyssenkruppe e le forze dell’ordine davanti all’ambasciata tedesca. Il ministro ha assicurato che nessuna disposizione è mai stata data o fatta trasparire dal governo alle forze dell’ordine di intervenire violentemente sui lavoratori e le oltre 5000 manifestazioni che si sono susseguite nella capitale nel corso del 2014 ne sarebbero la dimostrazione. Secondo il ministro il contatto fisico ravvicinato tra forze dell’ordine e i lavoratori, che ha provocato alcuni feriti sia tra le forze dell’ordine che tra i lavoratori, sarebbe la risultanza di una serie di concause negative che si sono sommate e non premeditate o volute, da un lato la forte tensione nel paese dovuta alla crisi economica e alla perdita dei posti di lavoro dall’altro la difficoltà di dover contenere ed affrontare più manifestazioni di protesta che si sovrappongono nei luoghi e nei tempi e si evolvono nel loro svolgimento in modo incontrollato con cambi di percorso non autorizzati in un clima di forte tensione con rischio di fraintendimenti e contatto fisico.
Il ministro ha espresso solidarietà ai feriti verificatisi tra i lavoratori e le forze dell’ordine, ha riaffermato l’imprescindibile diritto di sciopero dei lavoratori ed organizzazioni sindacali, ha ringraziato i sindacalisti presenti per aver aiutato a gestire la situazione e contribuito ad evitare che lo scontro potesse ulteriormente degeneraee; ha evidenziato che nella relazione alla procura, di quanto accaduto, nessun manifestante è stato segnalato/denunciato, nonché la disponibilità del Viminale ad affrontare la governance di future manifestazioni con le stesse organizzazioni sindacali per evitare il rischio di altri episodi simili, ed a rafforzare insieme ai ministri competenti i tavoli di concertazione delle aziende in crisi per salvaguardare i posti di lavoro.
Personalmente penso che la situazione di grave crisi economica che stiamo attraversando e il conseguente disagio e disperazione che sta provocando in chi perde il lavoro e si trova senza prospettive, deve consigliare a tutti ed in primis a chi ha responsabilità istituzionali di abbassare i toni del conflitto e di creare i presupposti per l’ascolto e il dialogo. Penso da sempre che le situazioni di grande criticità vanno affrontate con il massimo coinvolgimento nelle scelte di responsabilità, e che ciò non influisca negativamente ne sui tempi ne sull’efficacia delle decisioni, ma anzi le rafforzi nei risultati. Ciò che è successo ieri è di profonda gravità, per i feriti che ci sono stati, per lo strappo reale e simbolico che esso rappresenta nella nostra convivenza civile e quale preludio ad altri possisili episodi violenti. Dovranno comunque essere verificate le responsabilità sui fatti di ieri attraverso l’analisi della filiera di comando.
La risoluzione della crisi è una responsabilità di tutti e il suo peso non può essere lasciata solo sulle spalle di chi la subisce, cosi come la tensione che la disperazione può provocare non si può consentire che si consumi nel potenziale scontro di piazza tra lavoratori. Le crisi industriali devono quindi trovare nel governo un autorevole interlocutore per la salvaguardia dei posti di lavoro e la creazione di prospettive.
Per il partito democratico è intervenuto in aula il collega Fiano, capogruppo in commissione affari costituzionali e responsabile pd in segreteria nazionale su sicurezza e forze dell’ordine. In questa agenzia la sintesi del suo intervento.
Ast:Fiano(Pd),nessuno scontro in un Paese democratico (ANSA) – ROMA, 30 OTT – “Ci sono cose che in un paese democratico non devono accadere, il Pd e’ vicino a tutti ilavoratori italiani, a quelli che lavorano, a quelli che il lavoro non lo hanno piu’, a quelli che lo stanno perdendo. Per questo esprimiamo forte la nostra solidarieta’ ai manifestanti feriti ieri e l’augurio di una pronta guarigione”. Cosi’ Emanuele Fiano, deputato e responsabile Sicurezza della segreteria nazionale del Partito democratico dopo l’informativa del ministro Alfano sugli incidenti di ieri a Roma. “Conosciamo bene – aggiunge – il sentimento di attaccamento alle istituzioni democratiche delle nostre forze dell’ordine, e anche le loro condizioni di lavoro oggettivamente difficili, sul cui miglioramento noi siamo impegnati dopo anni di continui tagli. Senza dubbio e come sempre la nostra solidarieta’ va anche agli agenti feriti. Ma deve essere chiaro che la situazione economica determinera’ tensione sociale alle quali le nostre forze dell’ordine devono sapere rispondere senza che si arrivi allo scontro – ieri le ipotesi informative indicavano la possibilita’di uno spostamento verso la Stazione Termini proprio in queste situazioni serve calma e sangue freddo che i nostri agenti hanno, evitando sempre lo scontro fisico. Su questo chiediamo certezza di applicazione delle direttive e delle regole d’ingaggio”. “Tra chi difende il proprio posto di lavoro e chi per professione difende la pace sociale e la sicurezza serve trovare sempre un confronto ed un dialogo; a noi politici, a noi governo il compito che il confronto sociale e la manifestazione del dissenso o dell’esasperazione avvengano sempre senza l’uso della violenza”, conclude Fiano.