Pubblico l’interrgoazione fatta a luglio in merito all’accesso al tempo pieno nella scuola primaria con relativa risposta el Ministro dell’Istruzione e mia replica.
Interrogazione a risposta in commissione 5-03340
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Venerdì 25 luglio 2014, seduta n. 272
FABBRI. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
in vista dell’inizio dell’anno scolastico 2014-2015 si stanno riproponendo in diversi comuni della regione Emilia Romagna, i soliti problemi connessi all’accesso al tempo pieno nelle scuole primarie;
la rilevanza del numero degli esclusi ed il ripetersi ogni anno di livelli di richiesta così alti e generalizzati di tempo pieno dimostra come questo strumento sia un’esigenza ormai irrinunciabile per il nostro paese;
in Emilia-Romagna le donne lavorano con percentuali alte e il tempo pieno ha rappresentato una conquista importante che ha consentito lo sviluppo, la ricchezza, la coesione sociale, alla quale si è arrivati dopo tante battaglie e che fa ormai parte integrante del modello organizzativo della società e dell’economia locale;
nella scuola primaria di Budrio Fedora Servetti Donati e nella prima classe a tempo pieno della Scuola Primaria di Mezzolara sono stati esclusi ben 47 bambini;
tale esclusione a parere dell’interrogante rappresenta la privazione di un diritto fondamentale per i bambini per la valenza formativa ed educativa del tempo pieno, ma anche un enorme disagio per i genitori lavoratori, madri e padri che potrebbero essere penalizzati sul lavoro, in un momento così delicato e critico dal punto di vista economico, sociale ed occupazionale che sta vivendo il nostro paese;
a rischio sembrerebbe essere anche il mantenimento del tempo pieno nella seconda classe dell’anno 2014/2015 nella scuola di Mezzolara;
le famiglie sono profondamente cambiate, molte sono ormai quelle monoparentali e la stessa società, inoltre, è profondamente cambiata con una rete familiare «ridotta» o distante; rispetto a qualche anno fa le giovani coppie non possono più contare su zii, nonni e altri parenti, spesso lontani oppure impossibilitati a fornire quel supporto pomeridiano ai bambini più piccoli;
stante la crisi economica e occupazionale, il tempo pieno significa per quelle donne che lavorano non solo la possibilità di riuscire a conciliare i tempi di vita familiare con quelli del lavoro ma il presupposto stesso per la conservazione del posto di lavoro, bene che diventa primario e imprescindibile per le famiglie monoparentali;
pertanto il venir meno di questo servizio implica che ancora una volta ad essere penalizzate e discriminate sono le donne che si trovano a dover optare tra lavoro e cura dei figli –:
se non reputi tale esclusione una privazione di un diritto fondamentale per i bambini per la valenza formativa ed educativa del tempo pieno, nonché un sostegno necessario per i genitori lavoratori, in particolare per le madri, che resterebbero penalizzate nella vita lavorativa, economica e sociale e cosa intenda fare nel caso specifico suesposto. (5-03340)
5-03340 Fabbri: Sull’accesso al tempo pieno nelle scuole primarie dell’Emilia-Romagna.
TESTO DELLA RISPOSTA
L’Onorevole interrogante chiede di incrementare il numero dei posti di tempo pieno nelle scuole primarie della Regione Emilia-Romagna, con particolare riferimento a quelle dei Comuni di Budrio e Mezzolara.
Premetto che obiettivo di questo Ministero è potenziare la forma educativa del tempo pieno anche in considerazione del fatto che esso costituisce un utile sostegno ai genitori lavoratori. Non a caso, come emerge dal Rapporto «La buona scuola», ancora oggetto di consultazione pubblica, grazie all’avvio dell’organico funzionale si propone il potenziamento del tempo pieno della scuola primaria.
Ciò posto, con riferimento alla situazione evidenziata dall’Onorevole interrogante, segnalo che, a seguito di un notevole aumento di alunni registratosi per quest’anno scolastico, il Ministero ha assegnato all’Emilia-Romagna 396 posti in più rispetto all’anno precedente. Ciò vuol dire che, in organico di diritto, si contano 38.850 posti.
Una volta definiti i contingenti per provincia, gli Uffici di Ambito territoriale hanno provveduto alla ripartizione dei posti complessivamente conferiti ai diversi gradi di scuola fra le istituzioni scolastiche di competenza, prima sulla base dei dati e delle proposte trasmesse dai dirigenti scolastici, poi attraverso conferenze di servizio e/o interlocuzioni individuali. Sempre col coinvolgimento delle Amministrazioni locali e delle Organizzazioni sindacali territoriali.
Solo per la scuola primaria si registra un aumento di 142 posti.
Relativamente alla provincia di Bologna, su cui si concentra l’interesse dell’Onorevole interrogante, a livello di scuola primaria, si registrano 38 posti in più. Ciò ha comportato un ampliamento dell’offerta formativa di numerose scuole con la possibilità di estendere l’orario settimanale di lezione proprio per soddisfare le esigenze rilevate dall’onorevole interrogante. Si contano infatti 1112 classi a tempo pieno per quest’anno scolastico, ovvero 13 classi in più del precedente.
Nello specifico, per quanto concerne l’istituto comprensivo di Budrio, è stata autorizzata una classe in più a tempo pieno nel plesso di Mezzolara, così soddisfacendo le richieste delle famiglie di 16 alunni frequentanti la seconda classe della scuola primaria.
Inoltre, alla Direzione Didattica di Budrio è stato assegnato un ulteriore posto, ampliando l’offerta formativa della scuola al fine di consentire agli alunni, richiedenti il tempo pieno, di frequentare una delle tre classi prime a tempo pieno nel plesso «Fedora Servetti Donati» di Budrio.
REPLICA
Marilena FABBRI (PD), replicando, si dichiara soddisfatta della risposta resa dal rappresentante del Governo alla sua interrogazione, presentata prima dell’inizio dell’anno scolastico 2014/2015 e, quindi, in un momento antecedente rispetto all’effettivo ed apprezzabile aumento degli organici e dei posti per il tempo pieno nelle scuole primarie dell’Emilia Romagna, posto in essere dal Governo. Sottolinea, Pag. 81quindi, l’importanza del potenziamento degli organici e dell’ampliamento dell’offerta formativa, strumenti che permettono di evitare che la particolare congiuntura economica negativa che sta attraversando il Paese ricada ancora una volta sulle famiglie e, in particolare, sulle madri, la cui vita lavorativa, economica e sociale sarebbe altrimenti fortemente penalizzata. Si augura, infine, che, a partire dal prossimo anno scolastico, le informazioni in ordine alla composizione e alla consistenza dell’organico di diritto e dell’organico di fatto siano più tempestive e non siano rese note solo nell’imminenza dell’inizio dell’anno scolastico.