Milleproroghe: la Camera vota la fiducia al decreto
Con il termine mille proroghe viene inteso un decreto legge emanato dal Consiglio dei Ministri che ha lo scopo di prorogare o risolvere situazioni urgenti, rimaste in sospeso e insolute con il normale iter parlamentare, entro la fine dell’anno in corso.
Sintesi emendamenti milleproroghe
Per la prima volta il governo Renzi ha emanato un decreto con poche disposizioni, una novità assoluta rispetto ai decreti “omnibus” emanati dai suoi predecessori: 80 disposizioni previste dall’esecutivo ed 82 quelle inserite dalle commissioni bilancio ed affari costituzionali, competenti nel merito sulla valutazione del provvedimento.
Il testo è stato licenziato dall’Aula della Camera con il voto di fiducia di giovedì e venerdì scorso e poiché il termine utile per la conversione del decreto è fissato al 1 marzo 2015 e’ ipotizzabile, visti i tempi ristretti, che al Senato non subirà alcuna modifica.
Intervento in aula dell’On. Maino Marchi relatore per la maggioranza in commissione bilancio
Di seguito alcune delle disposizioni normative introdotte a seguito delle modifica introdotte nelle commissioni competenti pregevoli di menzione:
- questioni relative a contribuenti minimi e ad aliquote contributive per partite IVA, due questioni che hanno un elemento unitario nel riguardare almeno in parte gli stessi soggetti, ma hanno origine tematica diversa. Per i contribuenti minimi l’origine è la legge di stabilità; si è stanziato quasi 1 miliardo per ampliare l’area del regime forfettario, introducendo però significative modifiche al sistema, modifiche che hanno penalizzato alcuni, soprattutto giovani con partita IVA. La proroga attraverso un emendamento Sottanelli del vecchio sistema come opzione – si può scegliere tra il nuovo e quello precedente – sana questo errore della legge di stabilità. Diversa è la questione delle aliquote previdenziali: le normative in vigore prevedono un graduale adeguamento delle stesse che le porterebbe dal 27 per cento al 30 per cento nel 2015, poi al 31 per cento nel 2016 e al 32 per cento nel 2017. La ratio in un sistema previdenziale e contributivo è quella di aumentare i contributi per avere pensioni più adeguate, un costo attuale che ha un ritorno in futuro. Tuttavia la crisi economica è pesante anche per questi lavoratori e, già nel 2014, si è mantenuta l’aliquota al 27 per cento anziché portarla al previsto 28 per cento, un salto di 3 punti in un anno – dal 27 al 30 per cento – sarebbe troppo elevato; si proroga il 27 per cento anche per il 2015, nel 2016 si va al 28 e nel 2017 al 29. È un costo elevato per la finanza pubblica, 120 milioni per ciascun anno, ma si è ritenuto di dover dare priorità a questa questione.
- Sfratti: la questione non era contenuta nel decreto originario in quanto il Governo è intervenuto con diversi provvedimenti, fra cui quello che stanzia risorse per il Fondo nazionale locazioni. Nell’interlocuzione con il Governo si è individuata una soluzione che consente al giudice, nelle more del riparto delle risorse relative al 2015 del Fondo nazionale locazioni e della loro effettiva attribuzione alle regioni e comunque fino al centoventesimo giorno successivo all’entrata in vigore della legge di conversione del decreto-legge in esame – siamo quindi a fine giugno – di disporre, su richiesta delle parti interessate, al fine di consentire il passaggio da casa a casa, la sospensione dell’esecuzione delle procedure esecutive di rilascio per finita locazione di cui all’articolo 4, comma 8, del decreto-legge n. 150 del 2013. Siamo sostanzialmente in un campo che cerca di tenere insieme provvedimenti emergenziali e provvedimenti strutturali.
- la possibilità di estendere la concessione di un nuovo piano di rateazione dei debiti fiscali, ai contribuenti decaduti dal beneficio, fino al 31 dicembre 2014, che presentino richiesta entro il 31 luglio 2015. A seguito della presentazione della richiesta, non possono essere avviate nuove azioni esecutive; se la rateazione è richiesta dopo una segnalazione effettuata da una pubblica amministrazione, prima di eseguire il pagamento la stessa non può essere concessa limitatamente agli importi che ne costituiscono oggetto. Anche questo emendamento, presentato dai relatori in accordo con il Governo e assorbendo e ampliando diversi emendamenti parlamentari, cerca di offrire un aiuto a quei contribuenti che sono colpiti dalla grave crisi economica di questi anni. E in questo senso va anche, in riferimento al sisma del 2012 che ha colpito Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto, l’emendamento Ghizzoni riformulato, con cui si dispone, per i soggetti che hanno contratto i finanziamenti agevolati per provvedere al pagamento dei tributi, dei contributi e dei premi sospesi, dovuti dal 1o dicembre 2012 al 15 dicembre 2013, la sospensione automatica del pagamento dovuto per la restituzione del debito per quota capitale per un periodo non superiore a dodici mesi.
- Vi sono state poi diverse modifiche introdotte nelle Commissioni, in relazione al comparto regioni ed enti locali. Per le regioni riguardano la possibilità di proroga di tutti i contratti a tempo determinato fino alla conclusione delle relative procedure di stabilizzazione, fermi restando i vincoli di riduzione della spesa per il personale previsti dalla legge finanziaria per il 2007. Riguardano, inoltre, le sanzioni per alcuni casi di inosservanza del patto di stabilità interno relativamente al 2014, prevedendo la disapplicazione della sanzione se il mancato rispetto del patto di stabilità interno è dovuto all’avere destinato al pagamento dei debiti verso le imprese una quota dell’obiettivo del patto di stabilità superiore al 50 per cento dello stesso, e la disapplicazione opera limitatamente alla parte eccedente il 2 per cento delle entrate tributarie. Sempre per le regioni, il contributo di un miliardo, assegnato alle stesse nel 2015 in base alla legge di stabilità per il patto verticale incentivato, non è più destinato dalle regioni all’estinzione anticipata del debito, bensì alla riduzione del debito. Per gli enti locali segnalo la ridefinizione delle scadenze relative alla riduzione della spesa corrente delle province, fermo restando il taglio di un miliardo alle norme per le province sulla ricognizione o riparto del Fondo sperimentale di riequilibrio, al riparto delle riduzioni di spesa per province e città metropolitane, all’ampliamento, per tutti gli enti locali, delle procedure di riequilibrio finanziario.
- Segnalo, inoltre, il differimento al 31 dicembre 2015 del termine per l’obbligatorietà della gestione in forma associata delle funzioni fondamentali dei piccoli comuni e al 1o settembre 2015 del termine per la centralizzazione delle procedure di acquisizione di lavori, servizi e forniture. Vi è poi la proroga al 2016 dell’IMU secondaria, la proroga al 2017 del riconoscimento al 100 per cento della quota dei comuni a valere sulle maggiori somme riscosse per effetto della partecipazione dei comuni all’azione di contrasto all’evasione fiscale, nonché la validità delle deliberazioni sulla TARI adottate dai comuni entro il 30 novembre 2014.
- la riapertura al 30 luglio 2015 dei termini della procedura che consente agli enti locali di richiedere al Ministero della giustizia il ripristino dell’ufficio del giudice di pace, sostenendone i relativi costi; la proroga di interventi in materia di contratti di solidarietà, destinando 50 milioni di euro del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione;
- la proroga di 24 mesi della cassa integrazione guadagni straordinaria per cessazione di attività, confermando il precedente finanziamento e incrementando di ulteriori 55 milioni il limite massimo di spesa;
- le misure per l’anticipazione del prezzo in favore degli appaltatori, sia con una proroga al 31 dicembre 2016 del 10 per cento, sia elevando dal 10 al 20 per cento, fino al 31 dicembre 2015, con esclusivo riferimento ai contratti di appalto relativo ai lavori.
- la proroga al 1o aprile 2015 per l’applicazione delle sanzioni concernenti l’omissione dell’iscrizione al Sistri.
- la proroga al 2017 degli incentivi fiscali per il rientro dei lavoratori in Italia,
- la proroga al 30 giugno 2015 del termine per la presentazione all’INPS della domanda per il riconoscimento dei benefici previdenziali previsti dalla normativa vigente per l’esposizione all’amianto,
- la proroga di vari interventi relativi a calamità naturali.
- la proroga al 30 aprile per il completamento del periodo di perfezionamento presso gli uffici giudiziari di coloro che hanno completato il tirocinio formativo, le norme su tecnologie degli apparecchi televisivi, sul gas, sugli assegni di ricerca, sul personale della Croce Rossa Italiana, sui CAF, sugli accompagnatori militari, sulla collaborazione volontaria per il rientro di capitali.