Interrogazione a risposta in commissione 5-06672
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Giovedì 15 ottobre 2015, seduta n. 503
FABBRI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
la tratta ferroviaria dell’alta velocità Bologna-Roma è stata oggetto negli ultimi mesi di incidenti mortali causati nella maggior parte da suicidi o da persone investite da treni in corsa mentre attraversavano i binari;
oltre ai convogli dell’alta velocità, detta tratta ferroviaria è attraversata anche da treni regionali e locali per cui si registra una notevole frequenza giornaliera di passaggi di treni;
oltre alla perdita di vite umane, questi incidenti causano ritardi, cancellazioni di corse e innumerevoli disagi all’utenza nonché notevoli costi a Trenitalia per i rimborsi dovuti agli utenti per i ritardi;
l’accesso ai binari, stante l’assenza di elementi d’interdizione quali muri e/o reti di protezione, spesso in diversi punti, facilita il compito di quegli aspiranti suicidi che usano i binari dei treni per porre in atto i loro insani gesti;
è sempre più d’uso comune da parte dei viaggiatori il non utilizzo dei sottopassaggi, o a causa dell’inagibilità/degrado in cui versano o perché ritenuti dispendiosi in termini di tempo;
le Ferrovie dello Stato non hanno mai disposto, né progettato o realizzato reti o muretti in calcestruzzo a protezione delle aree di allocazione delle rotaie lungo i tratti più pericolosi del tragitto, ed in particolar modo nei tratti di attraversamento dei centri abitati dei comuni limitrofi –:
se non ritenga opportuno verificare lo stato di interdizione dei binari lungo la rete ferroviaria nazionale, con particolare attenzione a quelle tratte che hanno registrato maggiori incidenti;
se è in grado di quantificare il numero di suicidi e/o incidenti mortali sui binari negli ultimi 5 anni al fine di mappare eventuali zone di pericolo lungo la tratta ferroviaria suddetta e porvi quindi rimedio. (5-06672)
TESTO DELLA RISPOSTA
Quanto agli incidenti mortali avvenuti lungo la tratta ferroviaria Alta Velocità Bologna-Roma, Ferrovie dello Stato ha informato che sono stati analizzati i dati relativi al periodo 1 o gennaio 2010-30 novembre 2015: sono risultati 13 eventi, di cui 6 suicidi, 7 accaduti in stazione (Firenze Rifredi, Firenze Campo Marte, Bologna S. Ruffilio e Bologna Mazzini), dove esiste apposita segnaletica quali cartelli e striscia gialla sui marciapiedi e dove vengono erogati annunci sonori di divieto di attraversamento dei binari, 3 avvenuti nell’attraversamento di aree urbane da Roma Tiburtina a Settebagni, solitamente frequentate da persone senza fissa dimora, e i rimanenti 3 accaduti in linea.
Ferrovie dello Stato ha altresì comunicato che lungo la linea sono presenti adeguate strutture di protezione e le competenti Direzioni territoriali di RFI sono costantemente impegnate nel monitoraggio, ripristino e adeguamento delle stesse. La tabella allegata, che deposito agli atti, riporta le tratte e le località interessate.
La Direzione generale per le investigazioni ferroviarie e marittime del MIT, divenuta operativa in data 18 novembre 2014, già nel successivo dicembre avviava una specifica indagine sugli eventi occorsi a partire dal 1 o gennaio 2014, con esiti gravi o mortali, caratterizzati da investimento di persone, avvenuti principalmente in ambito di stazioni o relative pertinenze, avviando anche un Safety Study.
Ad oggi, sono stati già esaminati circa 300 eventi con sopralluoghi sulle tratte ritenute maggiormente significative, e l’attività si concluderà presumibilmente entro il primo semestre dell’anno in corso. L’obiettivo è di riuscire a formulare raccomandazioni che aiutino a contenere e ridurre, se possibile, un fenomeno che ha impatti rilevanti non solo in ambito sociale per l’elevato numero di perdite di vite umane, ma anche in ambito trasportistico date le interruzioni della circolazione ferroviaria e i conseguenti disagi per i passeggeri coinvolti.
Inoltre, rappresentanti della citata Direzione generale hanno partecipato a due specifici Workshop organizzati dall’Agenzia Europea per la Sicurezza Ferroviaria ( Railway Suicide Reporting Workshop e Workshop on suicides on railway premises ).
Anche l’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie (ANSF) è intervenuta al riguardo, imponendo una formale verifica sul possibile deterioramento del livello di sicurezza, considerato che la presenza di persone non autorizzate sulla sede ferroviaria o di pedoni che la attraversano indebitamente non hanno registrato riduzioni sufficientemente significative negli ultimi anni.
In tale ottica ha richiesto a RFI di procedere, con la collaborazione delle Imprese ferroviarie, all’individuazione e progressiva limitazione degli accessi alle aree più a rischio per gli indebiti attraversamenti. RFI ha evidenziato che il problema dell’indebita presenza di persone non autorizzate sulla sede ferroviaria presenta una caratteristica dispersiva e che nelle località o tratte a maggior rischio si è verificato solo il 2 per cento di tale tipo di incidenti. Per contrastare il fenomeno, le strutture territoriali di RFI, in sinergia con la POLFER, oltre alle consuete attività di prevenzione, hanno realizzato nuove recinzioni e sistemi di chiusura dei varchi esistenti come misura di protezione della sede ferroviaria, finanziando progetti specifici che, negli ultimi 3 anni, hanno comportato un investimento di oltre 10 milioni di euro, ai quali devono sommarsi quelli di altra natura che prevedono la realizzazione delle recinzioni come misura accessoria.
L’ANSF ha avviato, inoltre, una serie di azioni di sensibilizzazione del pubblico, particolarmente dei giovani, in sinergia con il mondo scolastico, con la Polizia ferroviaria, le federazioni sportive e con altre istituzioni che hanno determinato una migliore risposta in termini di rispetto dei livelli di sicurezza negli ultimi due anni.
Si assicura che la problematica evidenziata continuerà ad essere oggetto di attenta valutazione da parte del MIT per individuare ogni possibile ed idonea soluzione.