La camera dei Deputati ha approvato con voto di fiducia nella giornata di giovedì 21 luglio il decreto -legge 24 giugno 2016, n. 113, recante misure finanziarie urgenti per gli enti territoriali e il territorio
Si tratta di un provvedimento che non intende porsi come la riforma degli enti locali, ma che intende affrontare aspetti necessari ed urgenti. Già con la legge di stabilità 2016 è stato riconosciuto da più parti, comprese le associazioni delle autonomie locali, che si è determinata una svolta con la fine dell’epoca dei tagli e il superamento del vecchio Patto di stabilità interno. Con le modifiche alla legge n. 243 del 2012, già approvate dal Senato e che saranno all’esame della Camera la prima settimana di agosto, si supera un quadro di regole inapplicabili sul pareggio di bilancio degli enti locali, che sarebbero entrate in vigore dal 2017, dando invece continuità alle regole della legge di stabilità 2016 e creando le condizioni per mettere mano al Testo unico degli enti locali e in quella sede affrontare le questioni ordinamentali ancora aperte, per andare nella direzione dell’autonomia, della responsabilità e della semplificazione. Con questo decreto-legge si aiutano gli enti locali, attraverso:
eliminazione della sanzione economica per chi non ha rispettato il Patto di stabilità interno nel 2015, cioè per condizioni oggettive.
48 milioni di euro in più per le funzioni fondamentali delle province.
100 milioni per le strade già stanziati in legge di stabilità, ma di fatto inutilizzabili per la complessità delle convenzioni con ANAS, mentre ora sono un’assegnazione diretta.
Estensione a province e a città metropolitane di quanto già previsto dal decreto per i comuni in crisi finanziaria.
Riduzione delle sanzioni ai comuni per il non rispetto del Patto di stabilità interno, con particolare riguardo, ma non solo, in relazione all’edilizia scolastica, alle fusioni, a trasmissioni tardive.
Attenuazione degli indennizzi per l’estinzione anticipata dei mutui presso la Cassa depositi e prestiti. Si tratta rispettivamente di 40, 48 e 48 milioni nel triennio.
Aumento del turn-over: dal 25 al 75 per cento per i comuni sotto i 10.000 abitanti virtuosi nel rapporto dipendenti-popolazione e sblocco della mobilità nelle regioni dove è stato ricollocato il 90 per cento del personale soprannumerario delle province.
assunzioni stabili per il personale insegnante ed educativo nelle scuole dell’infanzia e asili nido comunali anche con proroga di graduatorie e anche per i comuni che non hanno rispettato il Patto di stabilità interno 2015.
un Fondo per contenziosi connessi a sentenze esecutive relative a calamità o cedimenti
Norme a sostegno dell’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati, del comune dell’Aquila e degli altri colpiti dal terremoto, dei comuni colpiti dal sisma di Emilia, Lombardia e Veneto, fondi per le vittime dell’alluvione di Sarno e per le famiglie delle vittime del disastro ferroviario di Andria-Corato.
L’esame in Commissione, pur nelle strette maglie dell’ammissibilità, ha permesso di affrontare altri temi: misure urgenti per l’assunzione straordinaria di vigili del fuoco potenziando la dotazione organica di 400 unità; nuove misure per ulteriori piani di rateazione per i contribuenti in difficoltà; la sospensione fino alla fine del 2016 dell’addizionale comunale sui diritti di imbarco per sostenere il settore aereo e ridurre gli oneri a carico dei passeggeri; la semplificazione delle procedure autorizzative per le apparecchiature a risonanza magnetica e gli indennizzi a favore delle persone affette da sindrome da talidomide.
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