Ester Pasqualoni l’ennesima morte annunciata

Ester Pasqualoni l’ennesima morte annunciata

Interpellanza urgente 2-01870
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Lunedì 3 luglio 2017, seduta n. 825
  I sottoscritti chiedono di interpellare il Ministro della giustizia, il Ministro dell’interno, per sapere – premesso che:
Ester Pasqualoni, un’oncologa dell’ospedale Val Vibrata di Sant’Omero, in provincia di Teramo è stata uccisa nei giorni scorsi davanti all’ospedale, alla fine del suo turno di lavoro;
stava andando verso la sua auto quando è stata aggredita dal killer, fuggito poi secondo alcuni testimoni a bordo di un’auto;
l’aggressione è stata feroce: «L’hanno sgozzata, uno spettacolo straziante» hanno raccontato i colleghi accorsi attorno al corpo a terra;
la dottoressa ha lasciato due figli di 14 e 16 anni;
ad aspettarla, con in mano una roncola, c’era il suo assassino. Un delitto premeditato, compiuto lucidamente: nessuno ha potuto aiutare il medico che prima di finire a terra in una pozza di sangue, ha chiesto aiuto;
il suo presunto omicida, Enrico Di Luca è stato trovato suicida: negli ultimi anni la vittima lo aveva denunciato due volte, poiché la perseguitava dopo averla conosciuta perché parente di un paziente della dottoressa Pasqualoni, per stalking;
l’uomo, dice un’amica, la perseguitava «da diversi anni», la «osservava e seguiva, sempre e dappertutto. Si era intrufolato nella sua vita non sappiamo neanche come, con artifici e raggiri. Non era un suo ex, non avevano niente a che fare, era solo ossessionato da lei»;
Ester da tempo aveva paura tanto che quasi mai, terminato il turno di lavoro, usciva dall’ospedale da sola. Alla macchina si faceva accompagnare sempre da qualcuno. Su Facebook aveva rimosso tutte le sue foto e pare vivesse in uno stato costante di angoscia;
le denunce effettuate, però, a quanto si apprende dalla stampa, erano state archiviate;
al fine di assicurare una più adeguata protezione alla vittima del reato, in seguito all’introduzione del reato di atti persecutori, il legislatore ha ravvisato l’opportunità di ampliare lo spettro delle misure cautelari coercitive, inserendo la nuova misura del «divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa» (articolo 282-ter c.p.p.), misura che pare sia stata prevista per il De Luca, ma in breve revocata;
in questi casi occorrerebbe altresì garantire la formazione specifica, interdisciplinare e capillare del personale di presidio e della magistratura inquirente; la creazione di nuclei specializzati sia presso gli organi di polizia che presso gli uffici giudiziari soprattutto di procura; sulla base delle buone prassi già sperimentate, la definizione di linee guida o protocolli d’indagine e di azione da applicarsi sull’intero territorio nazionale al fine di rendere effettiva, omogenea, efficace e tempestiva la tutela preventiva delle vittime e la repressione dei reati di stalking e di violenza di genere anche alla luce della gravità e della rilevanza del fenomeno; l’attivazione di un registro elettronico delle denunce per stalking e violenza di genere effettuate presso la polizia giudiziaria, che vada a confluire in una banca dati in rete accessibile in tempo reale da parte degli operatori coinvolti (forze di polizia e magistratura), presso il Ministero della giustizia e il Ministero dell’interno, al fine di garantire un adeguato monitoraggio delle iniziative e dei tempi di intervento a tutela della vittime, nonché per proporre azioni positive correttive o integrative ed eventualmente, ove necessario, integrazioni di organico o dotazioni di mezzi –:
se i Ministri interpellati non ritengano, anche in considerazione dei fatti esposti, di dover assumere ogni iniziativa di competenza per far piena luce sulla sostanziale inattività delle istituzioni nei confronti delle denunce fatte dalla donna che in seguito è stata barbaramente uccisa e se non considerino opportuno quanto urgente mettere in campo tutte le iniziative necessarie, quali quelle indicate in premessa, per evitare il ripetersi di tali episodi.
(2-01870) «Fabbri, Ferranti, Ermini, D’Ottavio, Gnecchi, Di Salvo, Marchi, Montroni, Pagani, Morani, Casellato, Lenzi, Patrizia Maestri, Giacobbe, Paola Boldrini, Malisani, Giovanna Sanna, Ferrari, Mariani, Braga, Incerti, Bargero, Fanucci, De Maria, Pollastrini, Cinzia Maria Fontana, Ghizzoni, Giuliani, Carnevali, Cenni, Lattuca, Gasparini, Nardi, Giuditta Pini».


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