Finalmente dopo due anni dall’incardinamento in Prima Commissione alla Camera delle proposte di legge per la modifica della legge sulla cittadinanza con particolare riguardo ai minori, il 29 luglio (dopo un anno dall’assunzione dell’incarico) sono riuscita a depositare una proposta di testo base.
Dispiacciono molto le motivazioni di dimissioni della corelatrice Annagrazia Calabria dal provvedimento. Il mio testo inizialmente più ampio e omnicomprensivo trae origine dai 24 testi depositati dai colleghi con particolare riguardo a quello di iniziativa popolare “dell’Italia sono anch’io” l’atto camera AC n. 9, tra i primi ad essere depositati nel marzo del 2013 con oltre centomila firme, il doppio delle firme richieste per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare.
“L’ITALIA SONO ANCH’IO” è una campagna nazionale spontanea promossa da 22 organizzazioni della società civile: Acli, Arci, Asgi-Associazione studi giuridici sull’immigrazione, Caritas Italiana, Centro Astalli, Cgil, Cnca-Coordinamento nazionale delle comunità d’accoglienza, Comitato 1° Marzo, Emmaus Italia, Fcei – Federazione Chiese Evangeliche In Italia, Fondazione Migrantes, Libera, Lunaria, Il Razzismo Brutta Storia, Rete G2 – Seconde Generazioni, Tavola della Pace e Coordinamento nazionale degli enti per la pace e i diritti umani, Terra del Fuoco, Ugl Sei, Legambiente, UIL, UISP e dall’editore Carlo Feltrinelli. A cui ha aderito anche Anci, l’associazione nazionale dei Comuni, tant’è che Presidente del Comitato promotore era l’allora Sindaco di Reggio Emilia, Graziano Delrio, a quel tempo Presidente di ANCI.
Non si può quindi dire che questo tema non è di interesse della società italiana, anzi è la società civile che in tante occasioni sottolinea i ritardi della politica e del Parlamento. Inoltre la mia proposta proprio per contemperare punti di vista diversi è più restrittiva rispetto ai parametri per l’acquisizione della cittadinanza indicati dalla proposta di legge di ITALIA SONO ANCH’IO come da tante altre depositate.
Sulla mia bozza di testo, a disposizione della corelatrice e quindi del suo partito da circa dieci mesi, non ho avuto alcun riscontro o contributo se non nell’ultima settimana e su cui non mi sembrava fossimo molto distanti. Il problema non è l’approccio ideologico del PD ma la volontà o meno di affrontare un disagio che riguarda oltre 700.000 giovani che sono nati in Italia, si sentono Italiani e a cui noi con ostacoli e cavilli ogni giorno ricordiamo di non essere italiani e di non essere graditi, nonostante rappresentino insieme ai nostri figli il futuro economico del nostro paese.
Nessun approccio ideologico o buonismo di sorta, ma solo pragmatico che ci porta a cercare una soluzione alle nuove esigenze che la società ci pone davanti.
Mi dispiace molto che Forza Italia abbia deciso di allinearsi alle posizioni della Lega Nord su queste tematiche, anche se sono convinta che questo non sia il pensiero di molti esponenti di quel partito a livello locale cosi come a livello nazionale. Spero che nel corso della discussione ci si possa incontrare su punti comuni che non sarebbero la conquista dell’uno o altro partito ma una conquista per il paese Italia