IMU TERRENI DI MONTAGNA: GOVERNO INTERVENGA SU PARAMETRI DI APPLICAZIONE

IMU TERRENI DI MONTAGNA: GOVERNO  INTERVENGA  SU PARAMETRI DI APPLICAZIONE

COMUNICATO DELL’ON. MARILENA FABBRI (PD)

4 dicembre 2014

“Il PD ha chiesto formalmente al Governo, sia con una lettera indirizzata al Governo, sia con un atto di sindacato ispettivo, che vengano riviste le norme di prossima attuazione che dovrebbero imporre il pagamento dell’Imu agricola per i terreni siti in comuni collinari e che oltre a cambiare sostanzialmente le regole in vigore risulterebbe addirittura retroattivo. E proprio in queste ore dovrebbe arrivare una risposta sulle reali intenzioni dell’esecutivo, all’indomani del nostro intervento”. E’ il commento dell’on. Fabbri al dibattito scaturito intorno al nuovo decreto interministeriale sull’imu per i terreni agricoli.

“Fino ad oggi – spiega la deputata bolognese – dal pagamento Imu erano esentati i terreni agricoli nei Comuni considerati montani (sono 3.524) mentre in quelli classificati come “parzialmente montani” (sono 628) l’esenzione riguardava solo alcune aree. Il famoso decreto interministeriale (Economia, Interno e Politiche agricole) non ancora reso pubblico dividerebbe invece i Comuni in tre fasce sulla base dell’altitudine del Municipio di riferimento : fino a 280 metri tutti i proprietari di terreni agricoli dovranno pagare l’Imu; tra i 281 e i 600 metri sono esenti solo i proprietari che siano coltivatori diretti o imprenditori professionali iscritti alla previdenza agricola; oltre i 601 metri sono esenti tutti i proprietari. La scadenza per il pagamento è il 16 dicembre, la stessa di tutti i saldi Imu e Tasi. Secondo il decreto risulterebbero esentati solo 1.578 Comuni. Assai meno che in precedenza ed il danno per il nostro territorio sarebbe ingente. Inoltre con questa misura si dà un segnale contraddittorio rispetto ai principi di tutela delle aree interne, in conflitto anche con l’articolo 44 della Costituzione che oltre a sancire l’aiuto alla piccola e media proprietà agraria dispone provvedimenti a favore delle zone montane. Queste zone, infatti, sono contesti non facili, per loro l’Ue ha introdotto la categoria di “aree rurali con difficoltà di accesso” e giustamente la Costituzione prevede un trattamento peculiare. I territori collinari o montani devono gestire molti più svantaggi, specialmente se si parla di agricoltura, rispetto ai territori pianeggianti. La corretta gestione di un territorio montano, oltre a essere più esosa dal punto di vista economico, è anche fondamentale per la tutela idrogeologica. Molti di questi Comuni inoltre nel 2014 sono stati colpiti anche da eventi di maltempo. C’è bisogno di sostenere le imprese di questi luoghi, non predisporre ulteriori aggravi fiscali”.

“Mi auguro – conclude la parlamentare bolognese – che presto si apra un confronto con gli enti locali, le imprese e le associazioni sindacali e di categoria, per individuare parametri, non meramente altimetrici, capaci di rispondere con maggiore efficacia ed equità ai diritti dei contribuenti, alle esigenze dei Comuni, promuovendo una reale e sostenibile perequazione fiscale”.


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