Interrogazione a risposta in commissione 5-10426
presentato da
LENZI Donata
testo di
Martedì 31 gennaio 2017, seduta n. 733
LENZI e FABBRI. — Al Ministro dello sviluppo economico, al Ministro dell’economia e delle finanze . — Per sapere – premesso che:
il 15 giugno 2016 le interroganti hanno presentato l’atto di sindacato ispettivo n. 5-08906, ancora senza risposta, relativo ai disservizi che si sono registrati sul territorio della regione Emilia Romagna a seguito dell’applicazione del nuovo piano di consegna a giorni alterni da parte di poste Italiane;
detti disservizi, secondo notizie di stampa, continuano a manifestarsi con grande disagio per cittadini e imprese; la corrispondenza viene recapitata con ritardi di settimane o addirittura mesi, e utenti e soggetti economici lamentano il rischio di addebito degli interessi di mora per la mancata ricezione nei termini di scadenza di bollette, avvisi di pagamento e altro;
l’attuale modalità di distribuzione della corrispondenza a giorni alterni si sta rivelando inefficace ed improduttiva, mettendo a rischio la qualità e l’universalità del servizio postale nazionale e producendo difficoltà gestionali del servizio da parte di operatori e addetti ai lavori. È inoltre a rischio la chiusura di numerosi uffici postali situati in zone montane o a minore densità abitativa;
4.800 sono gli addetti di Poste Italiane in uscita in tutta Italia, enorme è la carenza di organico negli uffici postali e, con la privatizzazione in atto, si rischia di aggravare ulteriormente la situazione;
Poste Italiane ha inoltre intrapreso un percorso di internalizzazione di alcuni servizi che ha comportato da un lato il licenziamento dei lavoratori assunti con contratto di appalto (si veda il caso dei 9 lavoratori della Transystem licenziati a fine aprile 2016) e, dall’altro, l’assunzione di personale con contratti a termine –:
quali iniziative di competenza il Governo intenda assumere per sanare i forti disservizi generati dall’applicazione del nuovo modello di gestione della corrispondenza a giorni alterni nonché per salvaguardare i posti di lavoro messi a rischio da questo nuovo modello di governance aziendale, auspicando la diffusione di modalità omogenee su tutto il territorio nazionale sia dal punto di vista contrattuale che salariale. (5-10426)