Interrogazione sulle liste di attesa per la scuola primaria statale a Bologna

Interrogazione sulle liste di attesa per la scuola primaria statale a Bologna

Interrogazione a risposta in commissione cultura
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Lunedì 17 giugno 2013, seduta n. 34
FABBRI e ZAMPA. — Al Ministro dell’istruzione, dell’università e della ricerca. — Per sapere – premesso che:
in vista dell’inizio dell’anno scolastico 2013-2014 si stanno approntando, in molti comuni della regione Emilia Romagna, le graduatorie per l’accesso alle scuole dell’infanzia e primarie statali;
le prime ricognizioni effettuate nel rapporto tra popolazione scolastica/organico di diritto assegnato evidenziano, nella sola provincia di Bologna, una lista d’attesa di oltre 700 bambini per l’ammissione alle scuole materne statali e una forte richiesta non evasa di tempo pieno per le scuole primarie;
la recente riforma della scuola, e i tagli alla spesa di personale docente e non docente ha purtroppo, a parere degli interroganti, prodotto effetti deleteri per quanto riguarda la qualità della scuola stessa e la prosecuzione del tempo pieno. Si è tolto infatti ad un numero importante di bambini un diritto come le 40 ore settimanali;
il corpo docente di diritto assegnato ad oggi, non soddisfa l’incremento demografico e quindi un fabbisogno già noto e palese. Si viene così a creare un rapporto sbilanciato tra popolazione scolastica e organico effettivamente attribuito;
in Emilia-Romagna le donne lavorano con percentuali alte e il tempo pieno ha rappresentato una conquista importante che ha consentito lo sviluppo, la ricchezza, la coesione sociale, alla quale si è arrivati dopo tante battaglie e che fa ormai parte integrante del modello organizzativo della società e dell’economia locale;
le famiglie sono profondamente cambiate, molte sono ormai quelle monoparentali e la stessa società, inoltre, è profondamente cambiata con una rete familiare «ridotta» o distante; rispetto a qualche anno fa le giovani coppie non possono più contare su zii, nonni e altri parenti, spesso lontani oppure impossibilitati a fornire quel supporto pomeridiano ai bambini più piccoli;
stante la crisi economica e disoccupazionale, il tempo pieno significa per quelle donne che lavorano non solo la possibilità di riuscire a conciliare i tempi di vita familiare con quelli del lavoro ma il presupposto stesso per la conservazione del posto di lavoro, bene che diventa primario e imprescindibile per le famiglie monoparentali;
pertanto il venir meno di questo servizio implica che ancora una volta ad essere penalizzate e discriminate sono le donne che si trovano a dover optare tra lavoro e cura dei figli;
la rilevanza dei numeri degli esclusi dimostra come il tempo scuola sia un’esigenza ormai irrinunciabile per il nostro Paese per un innalzamento della qualità dell’offerta formativa –:
se non reputi tale esclusione una privazione di un diritto fondamentale per i bambini per la valenza formativa ed educativa del tempo pieno, nonché un sostegno necessario per i genitori lavoratori, in particolare per le madri, che resterebbero penalizzate nella vita lavorativa, economica e sociale;
se e quali azioni intenda assumere al fine di assicurare l’offerta della scuola dell’infanzia e della scuola primaria in modo adeguato alle necessità delle famiglie. (5-00360)
Atto Camera

Risposta scritta pubblicata Martedì 10 settembre 2013
nell’allegato al bollettino in Commissione VII (Cultura)

Prima di affrontare il tema posto nell’atto parlamentare degli organici assegnati alla regione Emilia Romagna, giova ricordare che dopo diversi anni nei quali le dotazioni organiche del personale docente hanno subito una forte riduzione (in applicazione dell’articolo 64 della legge n. 133 del 2008), a partire dall’anno scolastico appena trascorso si è registrata un’inversione di tendenza e gli organici sono stati confermati nella misura dell’anno scolastico 2011/2012, senza alcuna riduzione.
Il numero dei docenti ammonta oggi a 600.839 unità, e tale entità è stata confermata anche per l’anno scolastico 2013/2014; nell’organico di fatto, poi, tale dotazione è aumentata a 627.732 unità.
La conferma degli organici assicura stabilità alle scuole che potranno programmare gli interventi, così garantendo la formazione di tutte le classi necessarie, il mantenimento del tempo scuola nei vari gradi di istruzione e l’istituzione dei diversi indirizzi e articolazioni nell’istruzione secondaria di secondo grado.
Per quanto riguarda la regione Emilia Romagna, in considerazione dell’incremento della popolazione scolastica, in organico di diritto per l’anno scolastico 2013/2014 sono stati assegnati 374 posti in più rispetto all’anno scolastico precedente, ai quali si sono aggiunti altri 180 posti in organico di fatto, nonché altri 129 per le zone terremotate, per un totale di 683 posti.
Dai dati attualmente presenti al sistema informativo risultano essere stati assegnati 127 posti alla scuola dell’infanzia e oltre 259 posti alla scuola primaria.
Riguardo alla situazione della scuola dell’infanzia della provincia di Bologna, è stato interessato il competente Ufficio scolastico regionale il quale, sentito anche l’Ufficio di ambito territoriale, ha comunicato che per il prossimo anno scolastico sono state autorizzate in organico di diritto le sezioni già attivate in organico di fatto per l’anno scolastico 2012/2013, per un numero complessivo di 515 sezioni, di cui 489 ad orario normale e 26 ad orario ridotto, con un incremento rispetto all’organico di diritto 2012/2013 di n. 6 sezioni, di cui 3 assegnate al territorio del comune di Bologna. Ulteriori 22 nuove sezioni sono state attivate con le assegnazioni in organico di fatto, offrendo in tal modo la possibilità di iscrizione nelle sezioni statali dell’infanzia del territorio bolognese ad oltre 600 bambini.
Riguardo alla scuola primaria per la medesima provincia, la dotazione aggiuntiva disposta in organico di fatto ha consentito la formazione di 7 nuove classi, autorizzando complessivamente 1913 classi a fronte delle 1906 dell’anno scolastico 2012/2013. In particolare, il numero di classi a tempo pieno autorizzate per il 2013/2014 è di 1099.
Il predetto Ufficio di ambito territoriale ha poi segnalato che l’assegnazione alla scuola primaria di 26 docenti in più rispetto all’organico di fatto dell’anno precedente, ha consentito l’ampliamento dell’offerta formativa di numerose istituzioni scolastiche con la possibilità di estendere l’orario settimanale di lezione proprio per soddisfare l’esigenze delle famiglie.


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