“Dopo l’ennesimo sacrificio di Roberto Giachetti, che riprende lo sciopero della fame per il cambio della legge elettorale, il Pd si riunisca per pronunciare un no chiaro contro il Porcellum e indicare una road map immediata per la modifica. Il ritorno al Mattarellum, si sarebbe già potuto fare mesi fa con la mozione Giachetti, ma si è’ deciso di rimandare. E’ quanto dichiarano i deputati del Partito Democratico Michel Anzaldi, Lorenza Bonaccorsi, David Ermini e Ernesto Magorno.”Il Pd deve fugare ogni dubbio- aggiungono i deputati – che la scelta di portare la riforma al Senato, non sia frutto di un tentativo di melina per allungare i tempi. Tutti sanno, infatti,che al Senato, la maggioranza non è certa. Non si può lasciare il Paese sotto il ricatto della legge Porcata.Tutti conosciamo la determinazione di Giachetti, costretto di nuovo ad una forma estrema di mobilitazione. Il PD non lasci cadere questa azione come già successo in precedenza. Alle parole, – concludono i deputati – ora seguano i fatti”.
FINOCCHIARO: VEDO INUTILI BANDIERINE E PROPAGANDA-”Non entro nel merito di polemiche che forse servono a fare solo un po’ di propaganda. A me non interessa. Una riforma della legge elettorale che sostituisca il Porcellum e’una necessita’”. Cosi’ Anna Finocchiaro, presidente della commissione Affari costituzionali di Palazzo Madama. “Da tempo io e il mio partito- aggiunge-, il Pd, lavoriamo a questo. E’ stato cosi’ nella scorsa legislatura e cosi’ anche in questa. Tutti sanno che le leggi elettorali non si fanno con mozioni presentate in Parlamento ma con la costruzione di un consenso attorno ad una proposta condivisa che possa essere votata. A questo stiamo lavorando in Senato, in commissione Affari costituzionali, e domani i relatori presenteranno un primo schema, un canovaccio con i punti essenziali su cui si e’registrata una convergenza ampia, da cui scaturira’, mi auguro,un testo di legge”. Per Finocchiaro “agitare bandierine senza misurarsi con la necessita’ di approvare una legge che sia condivisa il piu’ possibile e’ un esercizio sterile. Da Presidente di commissione, da senatrice e da dirigente politico faro’ tutto quello che e’nelle mie possibilita’ per arrivare ad un testo di riforma prima che la Consulta si pronunci perche’ penso che questa sia materia del Parlamento e delle forze politiche. Forse, invece di polemizzare tra di noi e con il Presidente del Consiglio sarebbe bene stare uniti ed attaccare chi il Porcellum lo vuole mantenere”.