Il provvedimento approvata alla Camera si propone oggi di prevenire e contrastare condotte di maltrattamento o di abuso, anche di natura psicologica, in danno dei minori, degli anziani e dei soggetti con disabilità. Il testo passa ora all’esame del Senato.
Prevede, innanzitutto, una delega al Governo in materia di formazione del personale degli asili nido, delle scuole dell’infanzia e delle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali, per la definizione delle modalità della valutazione attitudinale per l’accesso alle professioni educative e di cura, nonché delle modalità di formazione obbligatoria iniziale e permanente del personale dedito a tali delicate professioni, ferma restando la necessità del patto educativo e dell’alleanza terapeutica quali strumenti principali per migliorare il benessere delle persone destinatarie di interventi educativi e di cura. La delega prevede altresì che il Governo individui adeguati percorsi di sostegno e ricollocamento del personale dichiarato non idoneo allo svolgimento di mansioni così delicate, prevedendo anche un’azione preventiva in ambito educativo.
Significativa anche la previsione dell’adozione di linee guida da parte del Ministro della salute, previa intesa con le Regioni, per prevedere modalità di accesso nelle strutture socio sanitarie e socio-assistenziali lungo l’intero arco della giornata, quale utile strumento per prevenire eventuali condotte di maltrattamento o abuso.
Per quanto riguarda poi i sistemi di videosorveglianza, essi vengono puntualmente disciplinati: dovranno essere conformi ad un regolamento del Garante della privacy che definirà gli adempimenti e le prescrizioni da applicare in relazione all’installazione di tali sistemi e al trattamento dei dati personali; la loro presenza dovrà essere adeguatamente segnalata a tutti i soggetti che accedono alle aree videosorvegliate, e tali sistemi potranno essere istallati solo previo accordo collettivo con le rappresentanze sindacali. Nelle medesime strutture viene espressamente vietato l’uso di webcam. Altrettanto importante è la partecipazione delle famiglie alle decisioni relative all’installazione e all’attivazione dei sistemi di video-sorveglianza, che dovrà essere disciplinata da un decreto Ministeriale da adottarsi entro 60 giorni, nonché nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali la previsione del previo consenso degli interessati, o dei loro tutori se minorenni o incapaci.
In base al testo che giunge in Aula, l’accesso alle registrazioni dei sistemi di videosorveglianza è vietato, salvo il caso di notizia di reato, in presenza della quale si applicano le norme previste dal libro V, titoli IV e V, del Codice penale.
Va infine ricordata la previsione di una relazione alle Camere sull’attuazione della presente legge, in ordine all’andamento, nell’anno di riferimento, dei reati commessi n danno dei minori o delle persone ospitate nelle strutture socio-sanitarie e socio-assistenziali.
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