Protocollo neve… la risposta del Governo

Protocollo neve… la risposta del Governo

Atto Camera

Interrogazione a risposta in commissione 5-05852
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Giovedì 18 giugno 2015, seduta n. 445
   FABBRI. — Al Ministro delle infrastrutture e dei trasporti . — Per sapere – premesso che:
il cosiddetto «Protocollo Neve» sancito tra la regione Emilia Romagna, le province di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, i comuni di Piacenza, Parma, Reggio Emilia, Modena, Bologna, Casalecchio di Reno, Sasso Marconi, il compartimento di polizia stradale per l’Emilia Romagna, Autostrade per l’Italia ed il Consorzio per la realizzazione della linea ferroviaria ad alta velocità Milano Bologna (TAV) consente ad Autostrade per l’Italia, in via unilaterale, di bloccare l’accesso ai mezzi pesanti, in caso di rischio neve, nel tratto appenninico dell’A1, Bologna-Firenze;
il 5 febbraio 2015 si è verificata un’intensa nevicata sull’intero territorio dell’Emilia Romagna e già dal giorno precedente il protocollo in questione è stato messo in atto da Autostrade per l’Italia, in via preventiva, mettendo in grande difficoltà i comuni a ridosso del tratto appenninico, in particolare Casalecchio di Reno e Sasso Marconi a loro volta impegnati con i propri soli mezzi per prepararsi all’emergenza;
stabilito infatti il divieto di ingresso in autostrada, nella serata di giovedì 4 febbraio il traffico pesante è stato dirottato, in assenza di un’area di accumulo in prossimità del casello autostradale, nel parcheggio privato dell’Unipol Arena, in zona commerciale/industriale nel comune di Casalecchio di Reno e individuato dal piano della prefettura come area di accumulo veicoli;
nelle ore delle intense nevicate i mezzi sgombraneve del comune di Casalecchio di Reno, impegnati in altre zone del territorio, sono stati dirottati presso l’area di sosta individuata per i mezzi pesanti per garantire loro l’accesso e la permanenza nell’area. I costi conseguiti sono gravati sul comune di Casalecchio di Reno, così come i disagi dovuti alla mancata o ritardata pulizia di alcune strade comunali, nonostante la chiusura dell’A1 rispondesse ad un problema di gestione ottimale del traffico sul tratto autostradale da parte della società privata Autostrade per l’Italia;
il piano neve autostradale prevede nello specifico che la polizia municipale di Casalecchio di Reno operi interdizioni vigilate ai caselli autostradali (fra l’altro situati fuori dal territorio comunale), già nella fase di pre-allerta:
nell’ultimo evento del 5 febbraio 2015 è stata garantita una presenza prolungata ai caselli che ha comportato turni straordinari di servizio nell’arco delle 24 ore per due giorni consecutivi. Ciò inoltre ha implicato una minore presenza della polizia municipale sul territorio di Casalecchio di Reno e Sasso Marconi, fortemente colpito dalle conseguenze della intensa nevicata, soprattutto nella giornata di venerdì 6 febbraio;
nell’audizione tenuta dalla Commissione attività produttive della Camera dei deputati del 18 marzo 2015, la società Terna ha dichiarato che i ritardi per il ripristino delle cabine di alta tensione danneggiate in Emilia-Romagna durante le nevicate del 5-6 febbraio si sono verificati anche a causa della difficoltà di raggiungere i capoluoghi di provincia interessati a causa della chiusura dell’A1;
seppur trattandosi di un tratto circoscritto del tratto appenninico dell’A1, Bologna-Firenze, ma particolarmente strategico, la sua chiusura improvvisa e con tempi di comunicazione ridotti produce inevitabilmente gravi effetti alla circolazione, disagi e problemi di sicurezza su buona parte del territorio nazionale;
non appare corretto all’interrogante un concessionario di un tratto autostradale per rispondere ai propri obblighi/esigenze di corretta e sicura gestione del tratto autostradale in concessione possa, anche se a seguito di convenzione, far ricadere tutti gli oneri derivanti dagli obblighi contrattuali di corretta e sicura gestione sugli enti locali in prossimità dei caselli autostradali senza alcuna compartecipazione o compensazione degli oneri indotti –:
se non ritenga necessario verificare la rispondenza degli standard di servizio previsti dalla convenzione unica con quelli effettivamente erogati da Autostrade per l’Italia rispetto all’obbligo di tenere aperto e funzionale il tratto autostradale oggetto della concessione;
se la chiusura del tratto autostradale per rischio neve sia tra le soluzioni ottimali per garantire la sicurezza stradale ovvero se non debbono essere adottate altre soluzioni per garantire percorribilità e sicurezza, e se nei tratti autostradali del nord Italia attraversanti il tratto alpino si attuino le medesime procedure.

Risposta:
 L’Autostrada A1 Milano-Napoli è in concessione alla società concessionaria Autostrade per l’Italia S.p.A., secondo quanto stabilito dal vigente atto convenzionale del 2007. Tale atto prevede espressamente la gestione tecnica dell’infrastruttura concessa, nonché il mantenimento della funzionalità delle infrastrutture concesse attraverso la manutenzione e riparazione tempestiva delle stesse.
  Inoltre, il Codice della strada prevede, all’articolo 14, che per le strade in concessione i poteri e i compiti dell’ente proprietario della strada previsti dal codice stesso sono esercitati dal concessionario, salvo diversamente stabilito.
  Tra tali poteri e compiti vi è la manutenzione, gestione e pulizia delle strade, delle loro pertinenze e arredo, nonché delle attrezzature, impianti e servizi, nonché il controllo tecnico dell’efficienza delle strade e relative pertinenze.
  Il Concedente provvede invece a vigilare sull’esatto adempimento del Concessionario agli obblighi convenzionali e di legge effettuando controlli, con potere di ispezione, di accesso, di acquisizione della documentazione e delle notizie utili a tale scopo. Inoltre, emana direttive concernenti l’erogazione dei servizi da parte del Concessionario. Può, infine, irrogare sanzioni in caso di inadempimenti, fino a procedere alla revoca della concessione.
  In ordine alla gestione della viabilità invernale, il Concedente emana annualmente, nel caso specifico in data 26 settembre 2014, una circolare a tutte le Società concessionarie contenente le indicazioni minime da tenere in considerazione al fine di una corretta gestione dell’infrastruttura durante tutto il periodo invernale e ai connessi eventi meteorologici avversi. Tale circolare prevede in particolare la predisposizione, da parte delle concessionarie autostradali, di appositi piani di gestione delle emergenze invernali che prevedano essenzialmente:
   raccolta tempestiva delle informazioni meteorologiche e loro adeguata elaborazione, per l’individuazione dei relativi impatti sulla circolazione (ad es. nebbia, neve, ghiaccio);
   misure tecniche, organizzative e gestionali idonee a prevenire e/o contrastare tempestivamente le conseguenze di condizioni meteorologiche avverse;
   adeguatezza ed efficienza delle strutture operative e delle attrezzature (ivi compresi strumenti di localizzazione in tempo reale dei mezzi concretamente impiegati, con sistemi GPS o sistemi alternativi probanti sia dei percorsi che degli orari di percorrenza) da impiegare per la gestione del traffico invernale e, in particolare, negli scenari maggiormente critici;
   misure tecniche, organizzative e gestionali idonee ad assicurare concretamente la mobilità del traffico in piena sicurezza, anche durante eventi atmosferici avversi ed in condizioni di criticità, unitamente alla registrazione di ogni singola azione intrapresa;

   tempestività, completezza e adeguata gestione delle informazioni all’utenza;
   tempestivo soccorso a mezzi e/o utenti in difficoltà.

  La circolare richiama altresì l’esatto adempimento al contenuto del cosiddetto Piano neve, emanato anch’esso annualmente da Viabilità Italia, organismo di coordinamento in capo al Ministero dell’interno – Polizia Stradale, di cui fanno parte i rappresentanti dei Vigili del Fuoco, del Dipartimento della Pubblica Sicurezza e del Dipartimento degli affari interni e territoriali, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, del Dipartimento della protezione civile, dell’Arma dei Carabinieri, di ANAS S.p.A., delle Ferrovie dello Stato, dell’Unione delle province italiane (UPI) e dell’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI).
  In ottemperanza a tali disposizioni e in base alla propria autonomia gestionale, il concessionario Autostrade per l’Italia ha redatto il proprio Piano per le operazioni invernali, trasmettendone copia alla competente struttura di vigilanza del MIT.
  Tale Piano ha recepito anche la codificazione delle soglie relative all’emergenza neve, che prevede l’attivazione di cinque diversi codici (ZERO, VERDE, GIALLO, ROSSO, NERO) e l’adozione di precise contromisure per ciascuno di essi.
  Lo stato di criticità è attivato dal gestore mediante il proprio personale e con l’ausilio dei propri mezzi tecnologici (rilevatori, sensori, telecamere, ecc.) oltre alle informazioni acquisite da organi istituzionali preposti.
  La decretazione del codice d’emergenza è adottata dallo stesso gestore e ne comporta l’immediata comunicazione ai COV (Comitato Operativo Viabilità) presenti presso le Prefetture interessate, al fine di un coordinamento territoriale, per l’adozione di misure proprie da parte del gestore e l’attivazione di alcune azioni specifiche, come il fermo dei mezzi pesanti in punti prestabiliti, per evitare che questi giungano nelle zone interessate da neve/ghiaccio. Tale fermo dei mezzi pesanti può essere adottato sia nella fase di codice GIALLO che ROSSO.
  A seguito di quanto accaduto nelle giornate del 5 e 6 febbraio scorso lungo l’autostrada A1 da Milano a Firenze e la A14 da Bologna a Cesena, laddove le intense nevicate hanno comportato l’adozione da parte di Autostrade per l’Italia di misure di regolazione di traffico con fermo in carreggiata di mezzi pesanti in fase di codice GIALLO e ROSSO con l’ausilio della Polizia Stradale, la struttura di vigilanza del MIT ha avviato un procedimento ispettivo secondo quanto previsto dall’atto convenzionale e ha convocato la Concessionaria già il giorno 6 febbraio al fine di acquisire ogni elemento utile alla valutazione degli accadimenti.
  La stessa struttura ha quindi proceduto a contestare il blocco della circolazione lungo i tronchi interessati dall’evento nevoso e la società ha addotto le proprie controdeduzioni agli addebiti mossi contestandone il contenuto.
  Ad oggi è in fase di definizione la procedura di contestazione, con la prevista applicazione alla concessionaria di una sanzione e di una penale.


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