Ho presentato un’interrogazione in merito al potenziamento di due caserme dell’Arma dei Carabinieri nel quartiere Navile di Bologna:
Atto Camera
Interrogazione a risposta in commissione 5-11257
presentato da
FABBRI Marilena
testo di
Mercoledì 3 maggio 2017, seduta n. 788
FABBRI. — Al Ministro della difesa, al Ministro dell’interno. — Per sapere – premesso che:
le caserme dei carabinieri di via Leonetto Cipriani, via San Savino e via Agucchi a Bologna sono un punto di riferimento importante per i residenti del quartiere Navile, in particolare per la parte più anziana della popolazione. La presenza radicata sul territorio permette, infatti, ai militari dell’Arma di conoscere a fondo i problemi e le situazioni di criticità, dando così risposte precise come avvenuto negli ultimi mesi con un maggior controllo del territorio;
il nuovo «Patto sulla Sicurezza della Città di Bologna», firmato il 17 febbraio 2012 dal Ministro degli interni, dal prefetto e dal sindaco di Bologna, prevede un coinvolgimento dei presidenti dei quartieri interessati da specifiche problematiche in tema di sicurezza urbana, cura e manutenzione del territorio;
il decreto-legge 20 febbraio 2017, n. 14, recante disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città, convertito dalla legge 18 aprile 2017, n. 48, introduce le nozioni di: a): sicurezza integrata, ossia l’insieme degli interventi assicurati dallo Stato, dalle regioni, dalle province autonome di Trento e Bolzano e dagli enti locali, nonché da altri soggetti istituzionali, al fine di concorrere, ciascuno nell’ambito delle proprie competenze e responsabilità, alla promozione e all’attuazione di un sistema unitario e integrato di sicurezza per il benessere delle comunità territoriali; b): sicurezza urbana, ossia il bene pubblico che afferisce alla vivibilità e al decoro delle città, da perseguire anche attraverso una serie di interventi, quali quelli di riqualificazione – anche sociale, culturale e urbanistica – delle aree o dei siti degradate, l’eliminazione dei fattori di esclusione sociale, la prevenzione della criminalità, la promozione della cultura del rispetto della legalità e l’affermazione di più elevati livelli di coesione sociale e convivenza civile, cui concorrono prioritariamente, anche con interventi integrati, lo Stato e gli enti territoriali, nel rispetto delle rispettive competenze e funzioni;
da tempo, questo presidio, competente per il quartiere Bolognina, soffre una carenza di organico, inoltre per esigenze di tipo economico, la sede della stazione è stata spostata da via Francesco Barbieri (dal cuore della Bolognina) a via Leonetto Cipriani, a margine dei viali di circonvallazione di Bologna, vicina alla Galleria Mambo ed a Porta Lame: di fatto, al di fuori del quartiere Navile, con competenze territoriali più ampie e con un organico ridotto rispetto alla precedente situazione;
tra le altre, la stazione ha assorbito anche la competenza della soppressa stazione dei Carabinieri Scalo Ferroviario, le cui unità previste non sono confluite nell’odierno Comando Stazione Navile;
va ricordato che Bolognina è un rione storicamente operaio che negli ultimi 20 anni, ha subito un importante processo di deindustrializzazione e, attualmente, sta attraversando una fase di importante rigenerazione urbana. A partire dagli anni 2000, inoltre, l’area si è arricchita della nuova sede amministrativa del comune di Bologna, e del nuovo accesso alla stazione ferroviaria dell’alta velocità, che cambiano in parte la fisionomia e il paesaggio cittadino. Oggi, il quartiere è crogiolo di presenze etniche (almeno 30 diverse provenienze) e, dal punto di vista della sicurezza, è percepita come realtà preoccupante;
residenti e commercianti hanno espresso la loro preoccupazione per il timore di perdere degli importanti presidi territoriali e forti punti di riferimento per la sicurezza pubblica;
numerose sono state sia le iniziative che gli ordini del giorno approvati per chiedere con forza il potenziamento della Stazione dei Carabinieri di Navile –:
se il Governo non reputi necessario, nel rispetto dell’autonomia di gestione interna dell’Arma dei carabinieri e della conseguente propria riorganizzazione, di assumere iniziative, tenendo in considerazione le legittime preoccupazioni, nonché le necessità di sicurezza pubblica della cittadinanza, per un potenziamento delle risorse umane presso le stazioni carabinieri citate in premessa. (5-11257)