“In Italia i minori che sono vittime di violenza assistita sono 400 mila: un dato allarmante, che mette in evidenza la necessità di intervenire quanto prima, partendo innanzitutto dall’istituzione di un reato ad hoc”. Lo dichiara, in una nota, la deputata del Pd e responsabile nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, Vanna Iori, che ha presentato una mozione sul tema alla Camera. “La violenza assistita si verifica quando un minore assiste a comportamenti di aggressività, abuso e violenza commessi su altri membri della famiglia o su persone che sono legate a lui a livello affettivo: è un evento traumatico destinato a produrre effetti rilevanti sullo sviluppo del bambino, favorendo inoltre l’insorgenza di psicopatologie, sia a breve che a lungo termine”, spiega Iori. “Già nell’immediato il bambino o l’adolescente – prosegue Iori – manifestano disagio, depressione, isolamento e svalutazione di sé, tutti segnali che spesso non sono riconosciuti o trascurati: l’esposizione a situazioni di violenza genera poi nel minorenne un senso di colpa per la situazione in cui si sente impotente ed incapace di intervenire”, prosegue la deputata del Pd. “Il messaggio distorto che viene appreso dai minorenni è che l’abuso è una normale modalità di relazione nella coppia: questo, nel lungo periodo, aumenta il rischio della riproducibilità, ossia la tendenza a sviluppare comportamenti violenti in età adulta, assumendo la violenza come legittimo strumento relazionale”, sottolinea. “Considerarlo un’aggravante, come nella ratifica della Convenzione di Istanbul, va nella giusta direzione, ma è opportuno prevedere un reato autonomo per la violenza assista, oltre a mettere in campo un piano d’azione straordinario contro la violenza sessuale di genere che punti sulla prevenzione e sull’educazione alla genitorialità”, conclude la responsabile nazionale del Pd per l’Infanzia.